Il tema di oggi è sempre attuale e interessante per i nostri amici a 4 zampe e non. ... Spero sia di vostro interesse e che seguiate con attenzione ogni parola, perchè credo che il nostro amico veterinario sia davvero una persona in gamba.
Ecco cosa ci spiega: "La pelle è da sempre ritenuta lo specchio della salute e, considerato quante volte i nostri cani e gatti presentano problemi cutanei, ritengo necessario fare il punto su questo tema.

- Come mai le dermatiti, il prurito continuo, gli arrossamenti, la forfora, il pelo opaco, l’odore cattivo della cute, la formazione di nodi inestricabili, le piodermiti, e la caduta costante del pelo sono così frequenti?
- È un problema che è sempre esistito o è aumentato progressivamente?
- Se sì, perché?
Sì, evidenzio “attuali patologie cutanee” perché l’incidenza dei fenomeni descritti è enormemente aumentata dagli anni ‘70. Posso affermarlo con certezza perché ho avuto la fortuna di avere iniziato a esercitare la professione veterinaria quando le patologie dermatologiche riguardavano fondamentalmente forme parassitarie quali infestazioni da pulci, micosi, rogna sarcoptica o demodettica, forme ormonali come la sindrome di Cushing o d’iperparatiroidismo, forme allergiche come l’atopia, caratterizzata da otite bilaterale, dermatite al muso, ascelle, inguine e zampe.

In pochi anni è tutto cambiato e sono iniziate nuove forme di dermatiti, caratterizzate da una localizzazione dorso-lombare e, in genere, sulla schiena, prurito continuo al collo e al fondo della schiena, arrossamenti, dermatosi dello scroto, piodermiti interdigitali e otiti, anche devastanti. Le stesse dermatiti potevano assumere forme terribili, colpendo quasi tutto il tronco con essudazione e ispessimenti cutanei. Molto frequenti anche gli hot spot, reazione caratterizzata dalla comparsa improvvisa di una piaga fra le spalle o sulle cosce. Frequenti anche i granulomi semplici o lineari, lesioni localizzate alle zampe, che si manifestavano o come una piaga circoscritta, rilevata, arrossata e molto umida, o, sulle zampe posteriori, come una striscia di tessuto lunga e stretta, sempre pruriginosa e arrossata.

La prova, molto semplice, consisteva (e consiste ancora) nel togliere dall’alimentazione tutto ciò che poteva contenere carne e sottoprodotti derivanti da allevamento intensivo, sostituendoli con il pesce di mare o con ricotta, accompagnandoli con riso bollito, carote e olio di oliva: questa semplice ricetta permetteva e permette ancora di far sparire la grande maggioranza dei fenomeni sopra descritti.

Bisogna riconoscere che le aziende di petfood sono solo parte lesa, in quanto sono le materie prime a essere contaminate e che questo non è ancora stato identificato neanche dalle autorità sanitarie che si limitano a controllare le carni, il grasso, il fegato e il rene, in pratica tutto ciò che mangia l’uomo, ignorando però l’osso, principale serbatoio.

A presto con le nuove firmate Sergio Canello
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